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Il Mosto Divino

Le Cantine Eredi dei Papi sono una giovane realtà imprenditoriale fondata dai fratelli Chiara e Lorenzo Iacoponi.  I due fratelli sono cresciuti proprio dove hanno oggi sede le cantine, a Monte Compatri tra le colline dei Castelli Romani, sulle pendici del vulcano laziale, dove il nonno ha tramandato loro la passione per la natura e la vigna. Le Cantine danno il via all’attività nel 2017, iniziando un processo produttivo a bassa resa mirato alla qualità e facendo proprio il motto “il vino si fa in vigna”. Obiettivo della cantina è infatti diventare ambasciatrice dell’eccellenza dei vini laziali nello scenario enologico nazionale ed internazionale.

La storia dell’azienda inizia nei primi anni 50 con l’acquisizione dei terreni in cui ancora oggi si coltiva. La peculiarità di questa azienda è che anni di studi e ricerca hanno portato l’azienda a crescere tra tradizione e innovazione. La storia del Sangiovese è ovviamente la tradizione della Toscana, il vitigno simbolo della regione, ma anche il vitigno che più di ogni altro riesce ad assumere connotati diversi a seconda di dove viene coltivato. L’innovazione invece è il Tempranillo, ritrovatosi quasi per caso. Il Tempranillo di San Miniato grazie alle sue peculiarità genetiche inoltre produce uve di grande versatilità, adatte a produrre vini anche da invecchiamento, che uniscono la morbidezza del vitigno a caratteri prettamente territoriali quali l’acidità della Toscana e la sapidità e la mineralità dei nostri terreni calcarei.

Avide è una cantina storica immersa nel paesaggio siculo, circondata da muretti in pietra e alberi di carrubi e di limoni. Ci troviamo nel comune di Comiso, in provincia di Ragusa, patria del grande Cerasuolo di Vittoria. L’origine di Avide risale al 1882 quando le famiglie Demostene e Calcaterra decisero di estendere i terreni, comprando e impiantando vitigni locali. Agli inizi i vini prodotti erano pochi e destinati principalmente al consumo locale tra amici e parenti. Ora, sotto la guida del nipote Marco Calcaterra e la consulenza del grande enologo Carlo Ferrini, la produzione si estesa su tutto il territorio nazionale, conquistando il pubblico italiano e non solo. La cantina Avide, specializzata nella produzione di Nero d’Avola e Frappato, conta 68 ettari di viti allevate a controspalliera. I terreni sono divisi tra le contrada di Bastonaca e Mortilla, zona d’elezione della DOCG Cerasuolo di Vittoria, e le località di Littieri e Pirrera nel comune di Acate, vocate per varietà alloctone come l’Insolia. Le prime presentano terreni sabbiosi che si estendono su dolci colline cullate dalle brezze marine, mentre la zona di Littieri-Pirrera ha una conformazione territoriale composta principalmente da argilla. Avide ha deciso negli ultimi anni di adottare un’agricoltura sostenibile e si è convertita al biologico. I vini sono espressivi e sono lo specchio di un’identità regionale sempre più apprezzata, dove la qualità va di pari passo con la passione.

Domus Hortae è l’azienda di famiglia Fioretti impegnata da sempre nella coltivazione di vigneti, che cura con massima dedizione e passione sin dal 1788, valorizzandone le proprie produzioni. L’amore per la terra della famiglia Fioretti ha radici lontane. Alcuni antichi documenti di famiglia, confermati poi dai registri dell’Archivio Diocesano, identificherebbero in Matteo Fioretti il primo avo Fioretti, approdato, nel 1788, nell’agro di Orta Nova. Il forte connubio tra passione e lavoro, ardore e fatica, trasmesso da padre a figlio, ha permesso di lasciare in eredità, oltre ai terreni e ai vigneti, l’amore e la dedizione alla terra alle generazioni della famiglia. Nel cuore di questa terra, ancora oggi, la famiglia Fioretti, con moderno spirito imprenditoriale, arricchisce l’azienda con competenze tecniche specifiche nella coltivazione e conduzione della vite impreziosendo ciò che l’antica tradizione di una famiglia ha lasciato come passione. I vigneti del’azienda attualmente in produzione, impiantati da 8 a 12 anni fa dopo un’attenta analisi di tutti i fattori pedo-climatici, sono stati eseguiti con l’obiettivo di produrre uve di qualità. La Domus Hortae fa poco uso della chimica utilizzando preferibilmente alcuni preparati per l’agricoltura biologica. La vendemmia avviene dopo un lieve appassimento delle uve sulla pianta. I vitigni utilizzati sono Primitivo, Bombino Bianco, Fiano, Nero di Troia.

Il marchio Ciatò ha ridici profonde nella passione e nell’ amore per il vino, profuso e tramandato, di generazione in generazione. La cantina Ciatò si trova a Castelluccio dei Sauri in una piccola cittadina in provincia di Foggia. Possiamo tranquillamente affermare che il loro Metodo Classico è unico al mondo, con le loro bollicine ottenute dalle uve Nero di Troia.  Il metodo classico che adoperano per gli spumanti è il ricordo di gesti e consuetudini famigliari che hanno accompagnato la vita familiare. Da qui nascono le Cantine Ciatò, da un processo di innovazione nella tradizione, sperimentando la produzione di uno spumante artigianale dal vitigno Nero di Troia, fondendo fino a sublimare in una delicata armonia, il ricordo mitologico del vitigno Diomedeo con l’audace intuizione di chi da sempre ama e si appassiona di vino.

Monte Zovo è l’azienda agricola di proprietà della Famiglia Cottini, che da sempre mette il rispetto e la tutela della biodiversità al centro della sua impresa. I vini Monte Zovo sono prodotti integralmente con uve della Famiglia, proprietaria di 140 ettari di vigneti, distribuiti nelle tre denominazioni principali della provincia di Verona: Valpolicella, Garda e Lugana, vigneti unici per posizione ed espressione del terroir. Il patrimonio di biodiversità, che la Famiglia è stata in grado di aggregare, è il suo valore più grande e viene tutelato ogni giorno attraverso l’uso di protocolli biologici e a basso impatto ambientale, una meticolosa attenzione in cantina e il pieno rispetto della tradizione di Famiglia. Tutto questo si ritrova appieno nei vini di punta dell’azienda, ognuno di essi espressione più completa del patrimonio aziendale. Da alcuni anni l’azienda collabora con l’enologo Riccardo Cotarella. Cura, consapevolezza, costanza e concretezza sono le parole che meglio descrivono l’approccio sostenibile della famiglia Cottini, così come il modo in cui si prende cura della terra, dei vigneti e dell’ambiente. La stessa cantina aziendale è stata progettata per integrarsi completamente con il paesaggio circostante e per essere un luogo accogliente e confortevole per le persone che lo visitano e ci lavorano. Da qualche anno, poi, l’azienda è certificata biologica e si impegna concretamente a realizzare e mettere in atto progetti orientati al raggiungimento di una sempre più piena sostenibilità. L’azienda di Monte Zovo si compone oggi di numerose tenute: la Tenuta di Caprino – vicina al Lago di Garda -, la Tenuta Le Civaie – dove origina il Lugana DOC – e la Tenuta di Tregnago.

Clara Carpenè ha fondato le Cantinæ Clara C’ nel 2005 nel cuore del Valdobbiadene DOCG, il territorio più prestigioso e conosciuto al mondo per la produzione di Prosecco.
È una lunga storia di famiglia nel segno del Prosecco quella che Clara a sua volta sta scrivendo: è “figlia d’arte” di Antonio Carpenè Jr (1913 – 2010), l’imprenditore del vino che contribuì a creare il mondo e l’industria del Prosecco come li conosciamo oggi, ed è pronipote dell’uomo che per primo intuì il potenziale di questo vitigno avviando la produzione del Prosecco Spumante (Antonio Carpenè Sr 1838 – 1902).

Clara ha creato il nome e il marchio Clara C’ unendo il meglio della tradizione ad una visione innovativa e tutta femminile del mercato delle bollicine, lavorando fianco a fianco con i migliori produttori del territorio.
Da sempre al suo fianco c’è Marta Pasquon che sviluppa e coordina il progetto d’azienda per radicarne il posizionamento nel mercato  e portare in Italia e nel mondo un prodotto di alta qualità. Le Cantinæ Clara C’ oggi sono una realtà in continua espansione con un grande potenziale di crescita in Italia e nel mondo: il marchio è già presente in 15 Paesi, dagli Stati Uniti alla Cina

Nel 2005 Fausto di Berardino, di rientro in Italia dal Canada, dove ha trascorso gran parte della sua vita, decide di dedicarsi ad una sua grande passione, la viticoltura. Nascono così “L’Azienda Agricola Di Berardino” e la produzione dei vini a marchio “Di Berardino Vignavolando”. Fausto si concentra fin da subito sull’esportazione dei suoi prodotti, i vini abruzzesi vengono da prima esportati verso il Canada seconda patria di Fausto e poi commercializzati in diverse nazioni. Gli anni passano e Di Berardino conquista molti mercati e importanti riconoscimenti. I vini Di Berardino sono sempre più apprezzati e la qualità elevata dei prodotti offerti apre tante nuove opportunità. ll cambio generazionale e l’ingresso in azienda di “forze fresche” porta da subito una ventata di novità.

La famiglia Bužinel ha una lunga tradizione di produzione del vino, giacchè nel 1964 il nonno Karlo cominciò a procurare del vino ad alcuni ristoranti a Lubiana, e a Domžale. Nel 1985 si imbottiglia il primo vino. La costruzione della cantina nel 1984 e nel 1998 viene adattata e modernizzata aggiungendo alla cantina anche una camera per le degustazioni e un locale per la stagionatura della carne. La famiglia possiede 10 ettari di vigneti su cui produce il vino che si accompagna molto bene ai piatti del ristorante. Hanno lavorato accuratamente sui sapori del vino e del cibo non è un caso che le combinazioni tra gli alimenti sono perfette.

Ginuino è il primo gin lucano, ma non per questo ha intenzione di restare in Basilicata. Una ricetta frutto di due anni di ricerca, che prevede
una lavorazione interamente artigianale e il solo uso di materie prime selvatiche, non trattate, della regione. Tutte raccolte in Lucania sono infatti
le 12 botaniche (sei delle quali tenute segrete) utilizzate, alcune delle quali delle vere eccellenze del territorio. A partire dalle bacche di ginepro, ingrediente principe di ogni gin: quelle qui utilizzate sono di ginepro coccolone, che cresce sulle dune della costa jonica, con la sua caratteristica nota sapida. Proseguendo con il peperone crusco, “opera d’arte della cucina lucana”, che dà unicità al prodotto finale, e le foglie di ulivo, che ne caratterizzano il retrogusto intenso. E, ancora, la camomilla selvatica, che dona morbidezza e attenua il potere amaricante delle foglie di ulivo, la radice di liquirizia, che dolcifica l’apporto acido del peperone crusco, e il rosmarino del Pollino, che dà al tutto un tocco di freschezza.

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