L’azienda Massimo Rattalino sorge su una delle colline più prestigiose del territorio di Barbaresco. La scelta di dedicare quasi l’intera produzione – con l’eccezione di alcune parcelle – a questo vitigno nobile e versatile è stata una precisa scelta per valorizzare meglio il principale vitigno del Piemonte. Una scelta chiara: valorizzare il Nebbiolo. Vitigno nobile e austero che tanto ha da raccontare e che, solo attraverso una grande cura, può esprimersi con eleganza e longevità. La cura dei vigneti è precisa, pur se scandita dalla variabilità della natura che concede anno dopo anno, la maturazione dei grappoli e la loro raccolta. Un’attenta gestione dei vigneti è fondamentale per affrontare con successo le numerose sfide climatiche e per portare in cantina uve di elevata qualità. I filari sono allevati a Guyot classico e la raccolta è manuale.Rese controllate per garantire la qualità delle uve.
Questa eccellente azienda a conduzione familiare ha una storia lunga quanto le famose case: il marchio è stato fondato nel 1862, mentre le cantine stesse risalgono al XVII secolo. Con sede a Epernay, con diciassette ettari di vigneti nella valle della Marna, Champagne Testulat è specializzato nelle uve champagne nere, Pinot Nero e Pinot Meunier; Il Carte d’Or è prodotto con 50% e 50% di queste due varietà, con tutta la ricchezza biscottata che ci si aspetterebbe.
Nelle terre del Lambrusco, tra le provincie di Reggio Emilia e Modena, si trova la Società Agricola Vitivinicola Fangareggi. Ad oggi può contare su otto vigneti di proprietà, estesi su ventidue ettari vitati dislocati in 5 comuni e 2 province. Le varietà coltivate in azienda sono 6 e ognuna di esse viene selezionata in base al terroir più adatto. Dopo aver rinnovato completamente gli impianti, la cantina Fangareggi ha cominciato gradualmente ad aumentare la propria produzione vinicola, pur nel rispetto della tradizione e dell’alta qualità produttiva. Una
realtà che in questi anni è riuscita a coniugare la tradizione all’innovazione, arrivando a produrre vini altamente schietti e sinceri. I vini di Fangareggi sono semplicemente essenziali nella loro più pura espressione territoriale.
La tenuta di famiglia è stata fondata nel 1963 da Hubert Reyser, che all’età di 14 anni ha acquistato il suo primo appezzamento di vite. Con il sostegno di sua nonna, poi di sua moglie Denise, ha rapidamente fatto passare l’azienda familiare dalla policoltura alla coltivazione della vite. Dopo aver studiato biologia e ambiente, Lionel, il figlio di Denise e Hubert, è entrato a far parte dell’azienda nel 2007. Inzia con un lavoro orientato al rispetto del terroir e alla ricerca di vini sempre più concentrati. Oggi in agricoltura biologica, sono 15 ettari, di cui 1,5 ettari situato sul Grand Cru Steinklotz a Marlenheim che la famiglia gestisce con la massima cura.
La cantina Aganis è un’azienda agricola che produce vini autoctoni friulani varietali, sia bianchi che rossi e spumanti. La capacità totale della cantina è di circa 35000 hl.
Ogni anno la cantina imbottiglia circa 60000 bottiglie che riesce a distribuire in oltre 60 Paesi in tutto il mondo, attraverso la propria rete di vendita. La filosofia aziendale mette al centro del proprio business la valorizzazione del territorio e della cultura friulana, con un approccio moderno e sostenibile. “Vogliamo fare di Aganis un’azienda da vivere”, spiegano i tre fratelli Cecchetto, proprietari della cantina. “Ai piedi delle vette della Carnia e vicino a San Daniele vogliamo creare un luogo dove fermarsi a contemplare la natura.
Nel 2005 nasce la cantina di vini Ca’ di Rajo, sulle fondamenta gettate dalla famiglia Cecchetto. L’azienda si avvale delle più innovative tecnologie di vinificazione, con uno spirito imprenditoriale moderno, dinamico e sostenibile. Nel corso degli ultimi anni, grazie ad un controllo meticoloso di tutti i processi produttivi lungo l’intera filiera, Ca’ di Rajo è oggi una realtà solida e attenta ai trend del mercato internazionale, in grado di garantire standard di produzione sicuri e certificati FSSC 22000. L’area collinare che si estende tra Conegliano e Valdobbiadene si trova a 50 km da Venezia e circa 100 dalle Dolomiti. Da più di tre secoli si coltivano in questa zona le uve che danno origine al Prosecco Superiore, vertice – insieme alla DOCG Asolo – della piramide qualitativa del mondo Prosecco.
Ginuino è il primo gin lucano, ma non per questo ha intenzione di restare in Basilicata. Una ricetta frutto di due anni di ricerca, che prevede
una lavorazione interamente artigianale e il solo uso di materie prime selvatiche, non trattate, della regione. Tutte raccolte in Lucania sono infatti
le 12 botaniche (sei delle quali tenute segrete) utilizzate, alcune delle quali delle vere eccellenze del territorio. A partire dalle bacche di ginepro, ingrediente principe di ogni gin: quelle qui utilizzate sono di ginepro coccolone, che cresce sulle dune della costa jonica, con la sua caratteristica nota sapida. Proseguendo con il peperone crusco, “opera d’arte della cucina lucana”, che dà unicità al prodotto finale, e le foglie di ulivo, che ne caratterizzano il retrogusto intenso. E, ancora, la camomilla selvatica, che dona morbidezza e attenua il potere amaricante delle foglie di ulivo, la radice di liquirizia, che dolcifica l’apporto acido del peperone crusco, e il rosmarino del Pollino, che dà al tutto un tocco di freschezza.
La storia dell’azienda inizia nei primi anni 50 con l’acquisizione dei terreni in cui ancora oggi si coltiva. La peculiarità di questa azienda è che anni di studi e ricerca hanno portato l’azienda a crescere tra tradizione e innovazione. La storia del Sangiovese è ovviamente la tradizione della Toscana, il vitigno simbolo della regione, ma anche il vitigno che più di ogni altro riesce ad assumere connotati diversi a seconda di dove viene coltivato. L’innovazione invece è il Tempranillo, ritrovatosi quasi per caso. Il Tempranillo di San Miniato grazie alle sue peculiarità genetiche inoltre produce uve di grande versatilità, adatte a produrre vini anche da invecchiamento, che uniscono la morbidezza del vitigno a caratteri prettamente territoriali quali l’acidità della Toscana e la sapidità e la mineralità dei nostri terreni calcarei.
Avide è una cantina storica immersa nel paesaggio siculo, circondata da muretti in pietra e alberi di carrubi e di limoni. Ci troviamo nel comune di Comiso, in provincia di Ragusa, patria del grande Cerasuolo di Vittoria. L’origine di Avide risale al 1882 quando le famiglie Demostene e Calcaterra decisero di estendere i terreni, comprando e impiantando vitigni locali. Agli inizi i vini prodotti erano pochi e destinati principalmente al consumo locale tra amici e parenti. Ora, sotto la guida del nipote Marco Calcaterra e la consulenza del grande enologo Carlo Ferrini, la produzione si estesa su tutto il territorio nazionale, conquistando il pubblico italiano e non solo. La cantina Avide, specializzata nella produzione di Nero d’Avola e Frappato, conta 68 ettari di viti allevate a controspalliera. I terreni sono divisi tra le contrada di Bastonaca e Mortilla, zona d’elezione della DOCG Cerasuolo di Vittoria, e le località di Littieri e Pirrera nel comune di Acate, vocate per varietà alloctone come l’Insolia. Le prime presentano terreni sabbiosi che si estendono su dolci colline cullate dalle brezze marine, mentre la zona di Littieri-Pirrera ha una conformazione territoriale composta principalmente da argilla. Avide ha deciso negli ultimi anni di adottare un’agricoltura sostenibile e si è convertita al biologico. I vini sono espressivi e sono lo specchio di un’identità regionale sempre più apprezzata, dove la qualità va di pari passo con la passione.
Domus Hortae è l’azienda di famiglia Fioretti impegnata da sempre nella coltivazione di vigneti, che cura con massima dedizione e passione sin dal 1788, valorizzandone le proprie produzioni. L’amore per la terra della famiglia Fioretti ha radici lontane. Alcuni antichi documenti di famiglia, confermati poi dai registri dell’Archivio Diocesano, identificherebbero in Matteo Fioretti il primo avo Fioretti, approdato, nel 1788, nell’agro di Orta Nova. Il forte connubio tra passione e lavoro, ardore e fatica, trasmesso da padre a figlio, ha permesso di lasciare in eredità, oltre ai terreni e ai vigneti, l’amore e la dedizione alla terra alle generazioni della famiglia. Nel cuore di questa terra, ancora oggi, la famiglia Fioretti, con moderno spirito imprenditoriale, arricchisce l’azienda con competenze tecniche specifiche nella coltivazione e conduzione della vite impreziosendo ciò che l’antica tradizione di una famiglia ha lasciato come passione. I vigneti del’azienda attualmente in produzione, impiantati da 8 a 12 anni fa dopo un’attenta analisi di tutti i fattori pedo-climatici, sono stati eseguiti con l’obiettivo di produrre uve di qualità. La Domus Hortae fa poco uso della chimica utilizzando preferibilmente alcuni preparati per l’agricoltura biologica. La vendemmia avviene dopo un lieve appassimento delle uve sulla pianta. I vitigni utilizzati sono Primitivo, Bombino Bianco, Fiano, Nero di Troia.
Il marchio Ciatò ha ridici profonde nella passione e nell’ amore per il vino, profuso e tramandato, di generazione in generazione. La cantina Ciatò si trova a Castelluccio dei Sauri in una piccola cittadina in provincia di Foggia. Possiamo tranquillamente affermare che il loro Metodo Classico è unico al mondo, con le loro bollicine ottenute dalle uve Nero di Troia. Il metodo classico che adoperano per gli spumanti è il ricordo di gesti e consuetudini famigliari che hanno accompagnato la vita familiare. Da qui nascono le Cantine Ciatò, da un processo di innovazione nella tradizione, sperimentando la produzione di uno spumante artigianale dal vitigno Nero di Troia, fondendo fino a sublimare in una delicata armonia, il ricordo mitologico del vitigno Diomedeo con l’audace intuizione di chi da sempre ama e si appassiona di vino.
Monte Zovo è l’azienda agricola di proprietà della Famiglia Cottini, che da sempre mette il rispetto e la tutela della biodiversità al centro della sua impresa. I vini Monte Zovo sono prodotti integralmente con uve della Famiglia, proprietaria di 140 ettari di vigneti, distribuiti nelle tre denominazioni principali della provincia di Verona: Valpolicella, Garda e Lugana, vigneti unici per posizione ed espressione del terroir. Il patrimonio di biodiversità, che la Famiglia è stata in grado di aggregare, è il suo valore più grande e viene tutelato ogni giorno attraverso l’uso di protocolli biologici e a basso impatto ambientale, una meticolosa attenzione in cantina e il pieno rispetto della tradizione di Famiglia. Tutto questo si ritrova appieno nei vini di punta dell’azienda, ognuno di essi espressione più completa del patrimonio aziendale. Da alcuni anni l’azienda collabora con l’enologo Riccardo Cotarella. Cura, consapevolezza, costanza e concretezza sono le parole che meglio descrivono l’approccio sostenibile della famiglia Cottini, così come il modo in cui si prende cura della terra, dei vigneti e dell’ambiente. La stessa cantina aziendale è stata progettata per integrarsi completamente con il paesaggio circostante e per essere un luogo accogliente e confortevole per le persone che lo visitano e ci lavorano. Da qualche anno, poi, l’azienda è certificata biologica e si impegna concretamente a realizzare e mettere in atto progetti orientati al raggiungimento di una sempre più piena sostenibilità. L’azienda di Monte Zovo si compone oggi di numerose tenute: la Tenuta di Caprino – vicina al Lago di Garda -, la Tenuta Le Civaie – dove origina il Lugana DOC – e la Tenuta di Tregnago.
Il nome dell’azienda Orefice, trae l’ispirazione dall’artigianalità di colui che lavora con metalli preziosi e gemme, così loro lavorano con cura e passione i vigneti situati nel cuore dell’Abruzzo su splendide colline di antica tradizione vitivinicola nei pressi di Ortona. La loro produzione si concentra principalmente sui vitigni autoctoni: Montepulciano, Trebbiano, Pecorino, Passerina e Cococciola, più una piccola percentuale di altri vitigni. L’obiettivo è rispettare l’identità e il carattere di ogni vitigno, in modo che ognuno sia diverso e prezioso come un gioiello. I vigneti sono situati a circa 300 metri sul livello del mare e godono di un’ampia escursione termica che aiuta le uve a maturare. Le temperature diurne più calde favoriscono lo sviluppo degli zuccheri, mentre le notti fresche aiutano a preservare gli aromi, la freschezza e l’acidità.
l vino, per la loro famiglia, è una storia presente che rimanda al passato. Il nonno coltivava la vigna e così il nonno del nonno. Oggi, nel solco della tradizione, portano avanti la storia fatta di memoria, forza del territorio, di racconti di un’isola antica e beata, la Sardegna. La Sardegna, terra di uve Carignano e Vermentino, raccolte nei vigneti a piede franco dell’isola di Sant’ Antioco e sapientemente lavorate con tradizione e passione, è l’elemento di collegamento tra vino territorio, cultura e tradizioni. Terra ricca di storia e arte, di artigiani sapienti che lavorano il legno, di artisti e letterati che hanno con la loro bravura lasciato una traccia nel mondo, è il filo conduttore del nostro progetto. I nomi dei vini sono stati scelti volutamente per ricordare un personaggio come Grazia Deledda vincitrice del nobel per la letteratura con il suo romanzo “Cenere”, illuminando la cultura sarda.
La ditta amari Zucal grappe nasce nel 1981 dalla profonda conoscenza in campo erboristico e dalla grande passione per la grappa che lega il fondatore Sergio Zucal alla terra del Trentino. Inizialmente la produzione era limitata all’ utilizzo delle più tradizionali grappe aromatizzate della zona quali Pino mugo, genziana, asperula, ginepro, genepy. Nel tempo il numero dei prodotti è stato notevolmente ampliato grazie alla continua ricerca di gusti e sapori, al fine di offrire una gamma più vasta dei loro preparati, senza mai perdere di vista l’aspetto artigianale che in tutte le fasi del lavoro, dalla raccolta delle erbe passando per l’imbottigliamento e l’etichettatura, vengono svolte manualmente. Attualmente l’azienda vanta una vasta varietà di prodotti tra grappe, amari aromatizzati alle erbe, grappe bianche, liquori alla frutta e Acqueviti. Nel 2019 entra a far parte dell’azienda il nipote Nicola, che affiancato dagli insegnamenti dello zio, aggiunge uno spirito di innovazione che permetterà a questa piccola azienda artigianale di continuare quel bellissimo cammino iniziato tanti anni fa. L’obiettivo è quello di rimanere sempre più fedeli ad una produzione artigianale continuando nella raccolta di radici, piante ed erbe che si trovano sulle montagne del Trentino.